26 Mag 2023

La storia di Elisa, testimone della sparatoria a Talenti

Eisa, una ragazza di vent'anni si è ritrovata per caso il 4 maggio ad assistere alla sparatoria avvenuta nel quartiere Talenti di Roma

 «Stavo prendendo un aperitivo a Talenti con una mia amica e a un certo punto sentiamo questo botto che fa ammutolire tutti, dopo due secondi il panico».

Così cominica il racconto di Elisa,  divenuta casualmente testimone della sparatoria avvenuta davanti a “Lo Zio D’America”; famoso locale situato nel ventosettesimo quartiere di Roma, comunemente noto come Talenti. 

«In pratica io ho visto questo ragazzo in motorino che prima ha colpito la macchina davanti e subito dopo l’ha schivata per scappare via», continua a raccontare la ragazza, cercando di spiegare al meglio l’accaduto. «Io pensavo che questo botto fosse dovuto al motorino che è andato adosso alla macchina davanti, e infatti subito ho detto alla mia amica “anvedi questo oh!,  s’è incollato la macchina davanti e scappa senza dire niente”».

«Invece no!», continua con enfasi. «Il botto era dovuto al fatto che questo motorino aveva spaccato il vetro di un Suv: una Mercedes verde da ricco, coatta fracica», specifica Elisa mostrando di saper padroneggiare al meglio il proprio dialetto. Poi prosegue: «che succede poi? Il proprietario della Mercedes scende dalla macchina con una pistola in mano e gli punta questa pistola contro e comincia a fare il matto in giro per Talenti. Ovviamente seminando il panico tra la gente».

La ragazza continua la storia, aggiungendo con tono quasi fanciullesco: «proprio come nei film! La gente tutta comincia a fare casino: chi scappa dentro i locali, chi passa con il rosso, chi per questa cosa si è andato a schiantare contro la macchina davanti…», racconta con un piccolo sorriso trattenuto. «Dopodichè questo qui punta la pistola contro il motorino, poi fa il matto, prende e spara: due colpi in aria… quindi ovviamente terrore». 

Elisa fa una piccola pausa per riflettere, «e poi niente… arriva la polizia, lo interrogano, segnano con i gessetti il punto dove stava il proiettile…». E arriva la conclusione a sorpresa: «poi questo me lo ritrovo in palestra dove lavoro». 

Questa storia dimostra che chiunque, così come Elisa, si può ritrovare casualmente ad assistere ad un caso di cronoca; quindi è importante essere sempre attenti a quello che accade intorno a noi, non assumendo un atteggiamento passivo verso ciò che tutti i giorni ci circonda.

 

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