Roma. Ogni giorno in cui l’ufficio dell’Elemosineria Apostolica in Vaticano apre, tante persone di quasi tutti continenti e nazionalità vengono a chiedere la benedizione papale su pergamena, da regalare a qualcuno. Ma dietro,c’è un atto di carità verso i poveri, che avviene proprio attraverso quella benedizione.
“Che bello!”, ecco il grido di stupore che ha lanciato la sposa novella, alla vista della pergamena, il foglio in cui è scritto che papa Francesco dà la sua piena benedizione a Maria-Rita e Vincenzo, invocando abbondanti grazie divine in occasione del loro matrimonio, il 24 aprile 2017 nella Chiesa Maria Immacolata di Volla (Napoli).
La storia della benedizione papale. Il ricordo della benedizione papale su pergamena nei momenti importanti della vita dei cristiani, è una vecchissima tradizione nella chiesa cattolica. Inizialmente la benedizione apostolica del Papa fu concessa ai crociati o ai pellegrini che morivano durante il viaggio per ottenere l’indulgenza dell’anno santo. Papa Leone XIII, allo scopo di favorire la raccolta di fondi per le opere di carità affidate all’Elemosinieria, ha delegato a un ufficio della Santa Sede la facoltà di concedere la benedizione apostolica per mezzo di diplomi su carta pergamena. In fondo, questo ufficio si chiama così perché è quello dell’elemosiniere apostolico, che ha il compito di esercitare la carità verso i poveri a nome del Sommo Pontefice. Ma per per essere autentica, la pergamena deve avere la firma e il timbro a secco di questo ufficio, che si trova in Vaticano.
Le testimonianze. Vengono da tutte le regioni del mondo per chiedere questa benedizione, sacerdoti, religiosi, laici, tutti dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00; e in questi giorni, l’ufficio è pieno di mondo. Tutti vogliono avere il ricordo della benedizione del papa. Chi per per il matrimonio di un famigliare, chi per la prima comunione di una fanciulla, chi per una ordinazione presbiterale o un anniversario di un amico…
Dice suor Pasqualina, che viene dalla Spagna: «sono venuta a chiedere la benedizione papale per il 50 anniversario della professione della nostra madre generale. Sono sicura che sarà un piacere per la madre sapere che il Santo Padre le dà la sua benedizione». È lo stesso argomento che troviamo sulle labbra di quasi tutti. E di solito hanno nelle mani non solo una pergamena, ma due, tre e cinque o di più, come Pan, che viene dal Giappone e ne ha sedici per i suoi fedeli che gliele hanno chieste come ricordo del suo pellegrinaggio a Roma.
Secondo Piotr – un laico polacco – già dal tempo di Giovanni Paolo II la benedizione papale era diventata una tradizione forte per tutti i popoli della Polonia, perché era vista «come un saluto del papa alla famiglia, come se lui fosse presente nell’evento che stiamo vivendo e come se la sua benedizione per sempre con noi». Oggi non sono solo i polacchi ad amare la benedizione del papa; tutti vengono a cercarla su pergamena con l’idea che è un bel regalo, ma anche una protezione per la vita».
Ma non si tratta invece di un feticcio o di un talismano? Alcuni se lo chiedono. Risponde Simona, una giovane suora, venuta dalla Sicilia: «Non è un feticcio! La benedizione del papa manifesta la comunione della chiesa e aiuta le famiglie a ricordarsi che sono famiglie cristiane».
Una suora anziana, inoltre, testimonia che questa benedizione è importante e fa un esempio: «C’è una famiglia che è stata salvata dalla divisione a causa di queste pergamene. Il marito infedele voleva andare via, lasciando la moglie sola con due figli; e mentre raccoglieva le sue cose per andare, è caduto sulla pergamena che un amico gli aveva regalato in occasione del loro matrimonio. Leggendo le parole “il papa dà la sua piena benedizione in occasione del loro matrimonio”, si è messo a riflettere. E non ha piu chiesto il divorzio, perché non voleva tradire la benedizione del papa».
La benedizione papale al servizio della carità. Un impiegato di questo ufficio fa notare che tutte le donazioni che pervengono all’Elemosineria Apostolica, soprattutto come offerte per il rilascio della pergamena di benedizione, sono interamente devolute per la carità, che questo Ufficio esercita direttamente verso i bisognosi, che ogni giorno tendono la mano al successore di Pietro.
Ci sono pergamene di tutti i prezzi, da 8 a 40 euro secondo la forma e la benedizione, e fruttano da 15 a 20mila euro al mese. Quindi, due anni fa, la Santa Sede ha assunto il monopolio della commercializzazione di queste pergamene, togliendo la concessione ai negozi attorno al Vaticano, chene godevano dai anni cinquanta. Questa misura è nata dalla volontà di papa Francesco di aiutare i poveri e di lottare contro la simonia e le contraffazione. Cosi è meglio custodito il carattere spirituale di queste benedizioni e si provvede alla carità, afferma Monsignore Krajewski, il vescovo polacco Elemosiniere pontificio del Vaticano, il cui ufficio impiega 12 persone e 17 collaboratori.
È grazie a loro che da Roma la benedizione del papa raggiunge il mondo intero, anche se non tutti ne riconoscono il valore. Parlando di questa benedizione, una sposa si ricorda d’averla ricevuta come regalo al suo matrimonio, ma non sa più dove si trova adesso. È anche il caso di Patrick, a cui il padrino l’ha regalata per la sua prima comunione: non ne conosceva il senso e non si ricorda più dove l’ha messa.
Sia con noi, nella nostra casa o sia persa, la pergamena è solo una cosa ci fa ricordare che la benedizione di Dio e la preghiera del papa e soprattutto della Chiesa rimangono sempre con noi. Inoltre, dietro questa benedizione si compie un atto di carità che può aiutare un povero o salvare la sua vita. Cosi la Chiesa è veramente al servizio dei poveri e deboli e ciascuno può dare il suo contributo, attraverso l’elemosineria.