«Noi non vogliamo diventare parte della loro propaganda» così Monica Maggioni, direttrice di Rainews24, comunica ai telespettatori lo stop alla divulgazione dei filmati dell’Isis. «La Hollywood del terrore» come la definisce la giornalista «sfrutta la cassa di risonanza mediatica per seminare brutalità e orrore». È una presa di posizione legittima, oppure si compromette il diritto all’informazione dei cittadini? Quale ruolo deve ricoprire il giornalismo in questo particolare momento storico?
Tanti interrogativi che abbiamo posto ad Andrea Melodia, giornalista italiano con 43 anni di lavoro in Rai e attuale presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI). «Ci sono dei momenti in cui i giornalisti devono decidere se fare da cassa di risonanza dei terroristi e di chi opera contro la democrazia, oppure limitarsi e dire basta», spiega Melodia, portando ad esempio la sua esperienza negli anni delle Brigate Rosse e del delitto Moro. I mezzi di comunicazione devono quindi essere «strumenti per l’educazione permanente della società, e lavorare per la costruzione della pace».
12 Mar 2015
Melodia, davanti al terrorismo occorre un’informazione etica
Etica del giornalismo, responsabilità del servizio pubblico insieme ad una informazione sempre più internazionale contro ogni forma di terrorismo. Intervista ad Andrea Melodia presidente dell'Ucsi