Ci sono Paesi in cui fare il giornalista è molto più pericoloso che in altri. La Nigeria lo sta diventando sempre di più. È bene, perciò, fare attenzione ad alcuni casi eclatanti di questo tipo di minacce e rischi.
Il giornalismo investigativo, infatti, è caratterizzato dall’esposizione al pubblico di questioni che sono pratiche non trasparenti o condotte di corruzione da parte di chi occupa una posizione di potere. È un tipo di giornalismo che per poter essere realizzato richiede l’utilizzo di fonti e documenti sia segreti che pubblici. E non sempre è scontato. Anzi. Secondo il grande giornalista Joseph Pulitzer, un giornalista è colui che «ricorda ai funzionari il loro dovere. Denuncia piani segreti di ladrocinio. Promuove ogni promettente progetto di sviluppo». Il giornalismo investigativo in Nigeria, come in alcune parti del mondo più critiche, è una professione estremamente rischiosa. I giornalisti che si dedicano a rivelare la verità spesso subiscono persecuzioni, minacce e arresti ingiustificati. Due casi emblematici sono quelli di Fisayo Soyombo e David Hundeyin. Operano in modo indipendente e in modalità differenti: mentre uno è più presente in televisione e sui social media, l’altro è più coinvolto in articoli online e questo comporta tempo e finanziamenti, con un ricadute personali anche gravi per cercare di scoprire la verità.
Fisayo Soyombo: un “esempio” di persecuzione
Fisayo Soyombo, fondatore della Foundation for Investigative Journalism (FIJ), è stato arrestato dall’esercito nigeriano lo scorso 26 novembre 2024 a Port Harcourt, nello stato di Rivers, a sud della Nigeria e rilasciato il 29 novembre mentre conduceva un’indagine sul bunkeraggio illegale di petrolio. Durante la detenzione, Soyombo ha accusato l’esercito di aver deliberatamente compromesso la sua sicurezza collegandolo ai contrabbandieri di petrolio greggio. Poco prima della sua detenzione da parte dell’esercito nigeriano, ha scoperto in un’altra indagine che il servizio doganale nigeriano era complice degli sforzi dei contrabbandieri per superare il blocco alla dogana: oltre 2000 auto illecite con merci illegali. Grazie alla pressione dei media tradizionali e dei social media e all’intervento del comitato nigeriano dell’International Press Institute (IPI Nigeria), Soyombo è stato rilasciato. Tuttavia, la sua esperienza evidenzia le difficoltà e i rischi che i giornalisti investigativi devono affrontare in Nigeria.
Amnesty International calls for the immediate and unconditional release of investigative journalist Fisayo Soyombo, who was arrested by the 6 Division of the Nigerian Army @HQNigerianArmy Port Harcourt. Arbitrary arrest is unlawful. pic.twitter.com/zzmGFmN1ug
— Amnesty International Nigeria (@AmnestyNigeria) November 29, 2024
David Hundeyin: costretto all’esilio per minacce
David Hundeyin, un altro giornalista investigativo, non può tornare né rimanere nel suo paese a causa delle minacce di morte da parte di politici nigeriani corrotti dopo che i suoi report hanno rivelato una cattiva condotta governativa mescolata a legami terroristici internazionali. La sua situazione evidenzia la precarietà della libertà di espressione in Nigeria e il clima di intimidazione che circonda i giornalisti che cercano di fare il proprio lavoro.
David Hundeyin on News Central this morning talking about how he has escaped illegal abduction several times and also exposed the identity of person that allegedly sprayed the toxic substance inside Pidom’s cell causing him not to breathe properly
Bro, this country na wa💔 pic.twitter.com/pnPCMx0Z1L
— Oyindamola🙄 (@dammiedammie35) September 4, 2024
La Costituzione, le norme e le scelte
La giovane Costituzione nigeriana (è nata nel 1999) garantisce la libertà di espressione e di stampa, ma nella pratica queste garanzie sono spesso disattese. Il Freedom of Information Act del 2011 è un passo avanti, ma la sua attuazione è stata lenta e carente. La legge prevede l’accesso ai documenti governativi e la trasparenza, ma molte istituzioni pubbliche non rispettano queste disposizioni.
Per migliorare la situazione dei giornalisti investigativi in Nigeria, è fondamentale rafforzare l’attuazione della legge sulla libertà di informazione e garantire che le violazioni della libertà di espressione e di stampa siano punite. Inoltre, le ONG internazionali e nazionali hanno un ruolo importante e dovrebbero essere sostenute per sostenere la libertà di stampa e l’assistenza ai giornalisti in situazioni come questa.
ONG come Reporter Senza Frontiere offrono supporto legale e campagne informative per difendere i giornalisti da accuse pretestuose e monitorare e fare pressione affinché leggi come la legge sulla libertà di informazione in Nigeria siano correttamente attuate e non ignorate. Possono, ad esempio, creare rifugi o reti di fuga per i giornalisti minacciati dalle autorità o da gruppi ostili, nonché distribuire dispositivi di protezione, come giubbotti antiproiettile o telefoni crittografati. Le ONG possono, inoltre, contribuire a sensibilizzare e fare pressione sui governi affinché proteggano i giornalisti, come nel caso di organizzazioni come Amnesty International.
Infine, è importante creare fondi dedicati che sostengano finanziariamente i giornalisti investigativi, come i giornalisti costretti all’esilio, e che offrano opportunità per continuare il loro lavoro in sicurezza. Queste azioni possono contribuire a creare un ambiente più sicuro e solidale per giornalisti come Fisayo Soyombo e David Hundeyin, consentendo loro di svolgere il proprio lavoro senza timore di rappresaglie. Rafforzare il ruolo delle ONG in questo contesto significa anche proteggere i diritti democratici e l’accesso all’informazione per la società.
L’importanza per la Nigeria di una libera informazione
Una volta che ciò si verificherà, persone come Soyombo e Hundeyin potrebbero essere in grado di svolgere il proprio lavoro in futuro senza particolari preoccupazioni. In definitiva, il giornalismo investigativo non dovrebbe essere trattato come un crimine, ma come una pratica di responsabilità e di adeguata vigilanza democratica. Perché l’interesse pubblico è anche quello del giornalista. E viceversa. Pertanto è necessario creare un ambiente sicuro per i giornalisti, con meccanismi di protezione efficaci e una maggiore trasparenza nelle operazioni delle istituzioni pubbliche.
In conclusione, il giornalismo investigativo in Nigeria è una professione coraggiosa e rischiosa. Proprio per questo è essenziale che il governo e la società civile collaborino affinché i giornalisti possano continuare a svolgere il loro lavoro senza timore di persecuzioni o minacce.