29 Mar 2015

Nomi al femminile: facciamocene una ragione

Ancora sul vocabolario maschilista e… sull’utilità dei sondaggi

E così, secondo il nostro ultimo sondaggio,
avvocata, sindaca, magistrata e così via, a molti non piace, ma alla
maggioranza appare giusto. Giusto: non si sa se i progressi sociali seguono il
modificarsi della lingua o viceversa. Sono portato a pensare la seconda strada,
anche in questo caso la maggior presenza di donne nei ruoli prima
tradizionalmente affidati a maschi, spinge oggi a modificare la declinazione al
femminile, e chi se ne importa se all’inizio l’orecchio (male) abituato ad
altre desinenze fa un po’ fatica! “Se ne farà una ragione”, come si dice oggi…

Come forse sarà
anche il caso di farsene una
(di ragione) a partecipare di più ai nostri
sondaggi. È vero, non sono statistiche, non danno il via ad alcuna decisione,
non ci divideremo in parti contrapposte (anche perché sono anonimi) e forse
neppure creano opinione. Ma almeno dibattito, confronto, curiosità. Domande
complicate? Risposte troppo secche? Occorrerebbe qualche indicazione in più?
Ebbene a voi la parola, scrivete prima o dopo cosa ne pensate, magari sui
nostri account social. 

È vero: un semplice clic non basta per fare opinione,
ma nemmeno l’ostacola!

E se il tema
di questa settimana appare troppo grande, provate a rifletterci un attimo in
più, magari nelle liturgie di questa settimana santa. E in quella notte di luce che
tutto rischiara e infrangendo le tenebre dà una speranza che, nel torpore
quotidiano, spesso rischiamo di smarrire.

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