15 Lug 2015

Nuova Zelanda. Qui si trova la più piccola capitale al mondo

Si chiama Wellington, è detta la Città del vento ed ha una qualità di vita altissima. La Nuova Zelanda non è mai avara di sorprese

“Una specie di incrocio tra la California
e le Hawaii”

P. Jackson, regista,

The
coolest little capital of the world
”.


Questa
è la definizione che Loonly Planet ha dato di Wellington nel 2011, insieme a
quella di Top 10 Cities to Visit dello stesso anno. Ed è tuttora valida. La
capitale della Nuova Zelanda, city of wind o città del vento
(perchè in effetti qui non si può andare dal parrucchiere, in una qualsiasi
giornata ventosa, senza conseguenze) o Wellywood
(per il recente ingresso nell’industria cinematografica dovuto al Signore degli
Anelli, King Kong e Avatar), è un vero piccolo gioiello.

Nelle classifiche
mondiali sullo stile di vita,
Wellington arriva terza dopo Aukland e Sydney,
tra le città della regione Asia-Pacifico, con il reddito medio molto superiore
alla media del paese. Interessante anche la visita al Palamento o “alveare” –
nome dovuto alla forma dell’edificio -, sede del governo democratico di una
città tra le più democratiche al mondo. Tra le numerose attrattive spiccano per
interesse il Victoria Mount, dal quale si può avere una panoramica completa
della città, il vecchio Cable car, per fare un tour immergendosi nel passato,
Zealandia, uno zoo-riserva dove si possono incontrare i famosi rettili tuatara,
l’Oriental Bay, per una sosta sulla spiaggia, Cuba street, per un po’ di
shopping alternativo e la casa della scrittrice Katherine Mansfield. Imperdibile
è invece il Museo Te Papa Tongarewa.

 

 

 

Il
museo Te Papa.
In un visita a Wellington non può mancare
un pomeriggio al museo Te Papa, che riesce a raccontare meglio di un libro le
varie epoche storiche della Nuova Zelanda, attraverso i reperti più disparati.
In questo museo è infatti raccolta la storia della Nuova Zelanda, dalle ere
geologiche al popolo Maori.

L’isolamento
nel tempo ha preservato la storia degli uomini e dell’ orografia del territorio
neozelandese. Entrando nel museo – gratuito e completamente interattivo –   si
vive una vera esperienza kiwi. Il museo comprende infatti una collezione di
giacche maori di pelliccia, le esposizioni di flora e fauna sia montane che
marine, come il famoso Colossal Squid o Calamaro Gigante, di ben 495 kg; si aggiunge a queste già imponenti
collezioni quella riguardante invece le specie “aliene” introdotte
dal’uomo nel tempo, il filmato “Blood, earth, fire” sui colori e bellezze della
terra neozelandese; un Communal meeting place o Marae, fino allo “Slice
of Heaven” o “fetta di paradiso”, parte del museo riguardante i costumi sociali
del paese.

 

 

L’Harbour
o porto.
Sin dal principio il porto è stato
chiamato dai Maori “il grande porto di Tara”, poi dagli inglesi “Port
Nicholson”, fino all’attuale porto di Wellington, in onore del vincitore della
battaglia di Waterloo. Molto bello e simile a quello di Dunedin, città
dell’Isola del Sud, il porto di Wellington è una riserva naturale, una baia
circondata da montagne pittoresche.Il
primo insediamento europeo risale al 1839, ed oggi la città conta più di
500.000 turisti l’anno di cuipiù di
100.000 dovuti al boom delle navi da crociera.

Tramite
la spettacolare tratta ferroviaria che la collega alle città più a nord, la Capital
Connection
e la Overlander, e al sud tramite il Tranzalpine
train o la Tranzcoastal connection, un traghetto che in tre ore porta
all’Isola del Sud, Wellington è una vera piccola capitale, posta tra lamoderna Aukland e la”Quake city
Christchurch.

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