21 Lug 2016

Più diritti alle donne e più investimenti sul capitale umano: così l’Africa crescerà

Si è concluso il 27esimo summit dell'Unione Africana che si è svolto in Rwanda. Ecco le priorità che sono emerse

Il 27 esimo summit dell’Unione africana (AU) intitolato “L’anno dei diritti umani con particolare attenzione ai diritti delle donne”, si è concluso lunedì scorso, 18 luglio 2016, con Capi di Stato e Governi dei Paesi membri del Unione, determinati a fare appello comune alla solidarietà, alla crescita inclusiva e allo sviluppo economico, attraverso l’agenda 2063. 

Il presidente della commissione dell’Unione Africana Nkosazana Dlamini Zuma, ha presentato i risultati riguardanti la questione del genere, nelle diverse categorie socio-economiche e nella performance politica per quanto riguarda il livello dello sviluppo nazionale. Ruanda, Algeria, Africa del Sud e Tunisia hanno ricevuto premi onorifici nel riconoscimento degli sforzi eccezionali nella promozione dei diritti della donna e dell’uguaglianza di genere. Secondo il presidente  Dlamini Zuma, quasi tutti i membri dell’AU hanno realizzato almeno uno degli obiettivi, collegati alla questione del genere: come la promozione della salute, l’educazione, l’occupazione e il benessere sociale delle donne nei loro paesi. 

Il presidente dell’Unione Africana e attuale presidente dello Ciad Idriss Deby Itno, ha richiamato gli Stati africani a focalizzarsi sull’esecuzione dell’agenda 2063, e a riaffermare il proprio impegno per il principio dell’uguaglianza dei generi, come dichiarato nell’articolo 4(I) dell’atto costitutivo dell’Unione. Ha ricordando che ci sono ancora tante sfide e ostacoli che necessitano una leadership concertata e collettiva e che richiedono sforzi da parte di tutti gli africani: un impegno che passa anche attraverso gruppi di lavoro sulla questione del genere e dello sviluppo. Il presidente ha detto anche, che una bassa rappresentatività della donna africana nei luoghi dove si prendono decisioni, nelle strutture sociali, economiche e politiche, ha un impatto negativo sulla capacità delle donne stesse di trarre profitto dallo sviluppo economico del proprio continente e dal suo processo di democratizzazione. 


Il presidente del Ruanda (paese ospite) Paul Kagame ha raccomandato un intera e effettiva partecipazione e rappresentazione delle donne nei processi di pace, includendo la prevenzione, la risoluzione e la gestione dei conflitti e della ricostruzione post-conflitto.


all’inaugurazione del passaporto dell’Unione Africana, per facilitare il libero movimento degli africani nel continente, sono stati trattati tanti altri punti importanti. Quelli che seguono sono solo alcuni.

Sulla questione della salute, l’Unione Africana ha impostato delle priorità chiare per venire incontro agli obiettivi previsti nei prossimi quindici anni per portare fine a tre malattie: l’AIDS, la tubercolosi e la malaria.

Sulla questione dell’educazione, il  vice presidente della commissione del AU, Erastus Mwencha, ha dichiarato che per rispondere al problema della mancanza di una mano d’opera adeguata e competente sul continente africano, si deve investire nell’educazione dei giovani. Per ciò è stata creata The Pan African University (PAU), con l’intenzione di promuovere le scienze e la tecnologia, che aiuteranno a rafforzare la competitività tra africani e sulla scena internazionale. L’università si focalizzerà sul metodo di studio online (e-learning) ciò che permetterà al continente africano di avere una risorsa adeguata sul posto.

Sul piano economico, con la sua dichiarazione: «l’Africa ha tutto ciò che le serve, incluso le risorse naturali e il potenziale agricolo, ciò di cui gli africani hanno bisogno è di investire nel capitale umano», il presidente del NEPAD (il programma del unione africano per lo sviluppo economico) e  presidente attuale del Senegal Macky Sall, ha ricordato ai leader africani la necessità di difendersi contro gli sfruttatori esterni. Inoltre è stata riaffermata l’importanza di rafforzare il settore farmaceutico africano, per promuovere la salute pubblica e lo sviluppo industriale, con la regolarizzazione e registrazione delle medicine africane attraverso il programma The African Medicines Regulatory Harmonisation (AMRH).

Nel 17esimo incontro delle prime donne dei Paesi africani, l’assemblea ha fissato alcuni obiettivi, fra cui quello di aumentare programmi e iniziative specifici per il benessere della donna africana, e di iniziare una campagna per far cessare il matrimonio dei bambini in tutti paesi africani.

L’elezione del nuovo presidente della commissione dell’Unione Africana è stata spostata a Gennaio 2017, quando si riunirà il prossimo summit in Etiopia ad Addis Abeba, dopo che nessuno dei concorrenti è riuscito a raccogliere i due terzi dei voti, come chiesto dall’atto costitutivo dell’Unione. I candidati sono il ministro degli affari esteri del Botswana Dr Pelonomi Venson-Moitoi, il ministro degli affari esteri della Guinea equatoriale, Agapito Mba Mokuy e l’ex vice presidente del Uganda Dr Speciosa Kazibwe.

Per maggior informazione si può consultare il sito del Unione Africana: http://goo.gl/aBvyjj

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