Clean Up! è il loro grido di battaglia; il loro campo di combattimento
sono le serrande dei negozi, i segnali stradali, i muri e le panchine
pubbliche; hanno un solo nemico, il vandalismo dilagante.
Sono uomini, donne, ragazzi, ragazze e bambini, normali
cittadini stanchi di vedere imbrattati i muri dei propri quartieri con graffiti
e affissioni abusive. Sono i volontari di “Retake Roma” un movimento no profit
nato dal basso con lo scopo di ripulire i quartieri della capitale da sporcizia
e degrado.
I gruppi di retakers, divisi per quartieri, si organizzano
tramite il passaparola e reti sociali come Facebook organizzando un evento clean up, un’attività di decoro pubblico; ogni partecipante può portare con
sé una spatola, un disinfettante, della vernice coprente o qualsiasi altro
detergente per pulire. Dopo la suddivisione dei compiti ci si mette al lavoro e
in poche ore anche l’ingresso di una stazione metro – bersaglio di continue
affissioni abusive – viene interamente sgomberato e pulito.
Retake Roma opera anche in collaborazione con l’AMA, azienda
che si occupa della raccolta rifiuti nella capitale, segnalando loro quelle
situazioni più preoccupanti dove bisogna intervenire con dei mezzi appositi. Il
fenomeno dei retakers sta coinvolgendo molti quartieri romani da quelli più
centrali alla periferia con più eventi di decoro organizzati ogni settimana.
Una mera protesta contro gli amministratori pubblici che non
riescono a mantenere il decoro del proprio del quartiere? Non solo.
Retake
Roma, come tanti altri movimenti che nascono dal basso vuole dimostrare che una
cittadinanza attiva riesce a far muovere ciò che la burocrazia atrofizza. È un’assunzione di responsabilità di cittadini che per primi vogliono collaborare
alla pulizia degli ambienti pubblici che
frequentano. È un modo per educarci civicamente, pratica che noi italiani,
spesso, dimentichiamo.
Per ulteriori informazioni www.facebook.com/retakeroma