Sanremo 2017. Le nostre pagelle dei big

Ancora una volta il festival diretto da Carlo Conti soddisfa tutti, dai palati più raffinati a quelli più commerciali. I commenti delle 22 esibizioni dei campioni

Dalle steccate canore a virtuosismi inaspettati, anche quest’anno sul palco dell’Ariston si sono esibiti i 22 campioni che si contenderanno il podio. Andrea Montesano, ha seguito scrupolosamente le esibizioni delle prime due serate, commentando la performace di ogni artista. Le sue pagelle rispecchieranno la classifica finale di sabato sera?

Giusy Ferreri – Fa talmente male. Canta dopo l’apertura di Tiziano Ferro
ed è la prima ad esibirsi: troppe responsabilità per due spalle
artisticamente
troppo gracili. Il brano risuona come già ascoltato. Voce esce e non esce
del
tutto. Performance da migliorare. Voto 5 e ½


Fabrizio Moro –
Portami
via.
Come sempre il suo pezzo
forte è l’interpretazione del brano. Negli anni ha imparato quali pezzi
portare al Festival e come presentarli. Gran bel testo e arrangiamento
da non
sottovalutare. Quanto manca a sabato sera? Voto 7 e ½

Elodie –
Tutta colpa
mia.
Buono l’esordio ma non
convince anche se si percepisce che è abituata alle camere puntate addosso.
Il
testo? La musica? I capelli? Non emerge nulla, e ci si perde in un
vortice di
domande. Voto 5

Lodovica Comello –
Il cielo non mi
basta.
Purtroppo a Sanremo
dovrebbe esserci posto solo per la musica. No voce, no testo, no
interpretazione. Portata a Sanremo per catturare solo l’attenzione delle
più
piccole? Meglio come Violetta. Senza voto

Fiorella Mannoia –
Che sia benedetta.
Tutto pronto per l’ultimo
scalino in carriera. Sa come si sta su un palco, e sa come si sta sul
palco di
Sanremo. Il brano c’è: arrangiamento e testo parlano chiaro. Non c’è
posto per
chi prova a partecipare al Festival, qui si viene per vincere. Piccolo
vedo-non vedo a livello vocale sul finale, ma non se n’è accorto
nessuno. Sabato sera si
avvicina. Voto 8 ½

Alessio Bernabei –
Nel mezzo di un
applauso
. Come la Raggi: un bravo
ragazzo ma non sa fare il suo mestiere. Per un attimo mi sembrava di
essere
ancora nel 2016. Ah, perché quest’anno in gara porta un brano diverso da
quello
dell’anno scorso? Voto 5-

Albano Carrisi –
Di Rose di Spine.
Forse sono io che penso
ancora in lire, o forse la storia dell’acuto e del vibrato facile non
convince
più – ormai da tempo. Sul palco oggi,non ci si può stare come 20 anni fa. Anacronistico ma da
abbracciare
come un nonno. Voto 4

Samuel –
Vedrai. Fuori dai Subsonica fa sempre
la sua porca figura. Qui si rimane sullo stile ballerino su un brano pop
dalle
striature elettroniche. Salta, balla, e canta: il pezzo che non annoia
mai.
Vedrai, ci si vede Sabato sera. Voto 8

Ron –
L’ottava
meraviglia
. Ok che gli archi sotto il
brano “fanno molto Sanremo” ma mi chiedo: “Rosalino, ma non dovevamo
incontrarci fra cent’anni?”. Brano senza tempo, per questo andava bene
anche
nel ’95. Voto 5

Clementino –
Ragazzi fuori. Lo storytelling nei suoi brani fa sempre un
certo
effetto, e sembra non sia mai banale. Merita di più di quanto verrà
apprezzato. Voto 6 ½



Ermal
Meta –
Vietato Morire.

La storia è ben descritta e la musica non delude, specialmente
le chitarre pop. Pare che sia la volta buona, ottima interpretazione. Stavolta Camilla ha fame sì, ma di vittoria! E se
fosse vero che chi entra (quasi) papa esce cardinale? Voto 8

Bianca Atzei – Ora esisti solo tu. Mette soltanto la prima marcia
nell’esibizione della seconda serata del Festival. Timbro vocale e di
garanzia ma tutto troppo scontato, compreso il finale del pezzo troppo
tipicamente sanremese. Voto 6-

Marco Masini – Spostato di un secondo. E’
senza dubbio un altro dei pezzi del Festival più quotati. Ritorno da
gladiatore, entra sul palco e si gioca tutte le carte che ha: voce,
cuore, interpretazione e testo che va al di là delle aspettative. Vuole
il podio sotto i piedi. A che ora comincia la puntata Sabato? Voto 8-

Nesli e Alice Paba – Do retta a te. Quando
si dice che l’unione non fa la forza. Nessuna seconda voce, ne
controcanti; soltanto due persone che cantano la stessa canzone –
contemporaneamente. Interpretazione mediocre specie se ti chiami Nesli e
leggi le parole dal gobbo, a Sanremo. Voto 4

Sergio Sylvestre – Con te. Esce
da Amici e oltre alla popolarità, oggettivamente c’è solo da
ascoltarlo. Voce forte e potente. Nel bene o nel male (il coretto alle
sue spalle serve soltanto a colpire la pancia un po di più) esibizione e
brano decisamente da podio. Voto 7 ½


Gigi D’alessio – La prima stella. Fa rima
con stella, ma la rima è sempre quella. Dicono che la canzone sia molto
bella, ma la rima è sempre quella. La De Filippi lo presenta mentre ha
in bocca una caramella, ma intanto la rima è sempre quella. Le
domeniche di agosto speriamo non nevichi, ne che si promuovano più brani
di questo (basso) spessore – a tratti anche calante nell’esibizione.
Voto 5–


Michele Bravi – Il diario degli errori. Esibizione
insipida e faccino triste. Le scuole elementari sono finite da un bel
po’ e Kevin McAllister ha gia perso l’aereo da un pezzo. Forse Michele
sta festeggiando la prima comunione, visto l’outfit! Servirebbe un po’
più di “cazzimma” a Sanremo, soprattutto nell’interpretazione delle
canzoni – proprie. Di Mengoni già ne abbiamo uno. Strada ancora da
percorrere. Senza Voto

Paola Turci – Fatti bella per te. Il
vestito vedo non vedo si contrappone a lei invece, che vede la finale e
già se la sta gustando. Stavolta niente chitarra in braccio, il pezzo è
cantato a muso duro con voce d’esperienza. Il messaggio del brano è
diretto e la sua capacià interpretativa fa centro. Bella e soprattutto
brava e musicale. Voto 7++

Francesco Gabbani – Occidentali’s Karma. Bene ragazzi appuntamento
domani sempre qui sulla spiaggia alle 11 con Zumba e alle 12:30 gioco aperitivo
in spiaggia. Non dimenticate la serata Karaoke bimbi! Vi aspettiamo sempre con il
Gruppo vacanze Sanremo…night fever – wow! Piace e fa cantare (e
ballare) di sè. Tastiere anni 80 e testo “alla Battiato” lo fanno
sembrare originale. Roba già ascoltata (e ballata) , ma pare che piaccia
all’italiano medio. Presto nelle nostre radio. Panta rei, meno male.
Voto 6-

Michele Zarrillo – Mani nelle mani. Canta in
un momento troppo difficile, e sembra che il pubblico abbia ancora nel
cuore l’esibizione di Giorgia. Canta Zarillo?A..ha gia cantato? Tutto
troppo inosservato. Le immagini che evoca il brano, riportano alla TV in
bianco e nero. Signore e Signori presenta Mike Bongiorno. Brano decisamente troppo vintage. Voto 5 

Chiara – Nessun posto è casa mia. Una
bella canzone d’amore, che fin’ora non si era ancora ascoltata al
Festival. Voce limpida e delicata, l’interpretazione merita sostegno e
coraggio. Voto 7

Raige e Giulia Luzzi – Togliamoci la voglia. L’amore è tutto sesso? Argomento ininfluente e fuori luogo. Senza Voto

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