L’intelligenza artificiale (AI) e altri grandi modelli linguistici si sono rapidamente inseriti nella nostra quotidianità e stanno progressivamente trasformando il mondo odierno, tanto da spingere l’editore di dizionari Collins a decretare il termine “AI” il più importante del 2023, seguito da greedflation e debanking, evidenziando le sfide economiche e finanziarie che accompagnano questa rapida rivoluzione tecnologica.
Dalla ricerca online alle interazioni vocali con assistenti virtuali, come la parola stessa suggerisce, l’intelligenza artificiale, alimentata da potenti algoritmi e modelli di linguaggio avanzati come GPT (Generative Pre-trained Transformer), sta diventando sempre più “intelligente” nel comprendere e rispondere alle complessità del linguaggio umano. Questa ondata di trasformazione non è però limitata al solo ambito tecnologico. Le imprese stanno sfruttando l’AI per ottimizzare processi e migliorare l’efficienza operativa, mentre i veicoli autonomi e la robotica rivoluzionano il concetto stesso di lavoro.
L’AI in supporto alla ricerca scientifica
L’AI inoltre, sta notevolmente influenzando settori come la medicina, dove aiuta nella diagnosi precoce di malattie, l’istruzione, dove facilita l’apprendimento personalizzato, e la ricerca scientifica con rilevanti scoperte. Si chiama SN2023tyk ed è la prima supernova mai rilevata da una macchina: un’intelligenza artificiale ha infatti cercato, individuato, confermato, classificato e annunciato – in forma completamente autonoma – questa scoperta astronomica ottenuta senza alcun intervento umano. Il merito si deve a un team internazionale di scienziati della Northwestern University che, lo scorso ottobre, ha sviluppato uno strumento chiamato BTSbot (Bright Transient Survey Bot) in grado di scrutare il cielo e a riconoscere gli oggetti celesti.
In aggiunta, la società di intelligenza artificiale di Google “DeepMind“, lo scorso settembre ha dedicato tutta la sua attenzione alle previsioni meteorologiche, sviluppando un modello di apprendimento automatico che supera i migliori strumenti convenzionali, arrivando a prevedere con precisione l’arrivo dell’uragano Lee negli Stati Uniti.
In ambito medico il 27 novembre 2023 su npj Digital Medicine, è stato pubblicato un articolo circa la medicina digitale che presenta una revisione sistematica sull’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) nelle unità di Terapia Intensiva Neonatale. La ricerca si concentra principalmente sulle applicazioni di machine learning e deep learning in neonatologia, evidenziando l’interesse in aree come l’analisi della sopravvivenza, il neuroimaging, l’analisi dei parametri vitali e dei biosegnali, e la diagnosi della retinopatia della prematurità.
Un altro notevole progresso è stato compiuto dal team di Søren Brunak dell’Università di Copenaghen e dalla Harvard Medical School di Boston. Hanno sviluppato un’intelligenza artificiale capace di identificare le persone a rischio di cancro al pancreas fino a tre anni prima della diagnosi. Poiché l’80% dei casi viene diagnosticato in fase avanzata a causa della mancanza o aspecificità dei sintomi, questa innovazione potrebbe rivestire un ruolo cruciale nella diagnosi precoce della neoplasia.
La sfida tra AI e Creatività Umana
Una domanda frequente è quella sulle capacità dell’intelligenza artificiale che continuano a migliorare in termini di precisione, robustezza e portata, e ci si chiede se essa potrebbe mai surclassare e persino sostituire gli esperti umani in molti compiti importanti. Un esempio recente è proprio quello che ha visto coinvolti gli sceneggiatori negli Stati Uniti, che hanno intrapreso uno sciopero durato quasi 5 mesi con la richiesta di aumenti salariali e garanzie sulla loro professione, minacciata dall’uso dell’intelligenza artificiale.
Abbiamo chiesto a Daniele Verdesca, architetto dell’informazione ed ecologista della tecnologia, un parere riguardo la “concorrenza” tra AI e uomo:
Rischi dell’AI e bisogno di regolamentazione
Tuttavia, dietro questa avanzata tecnologica sorgono interrogativi cruciali. La privacy dei dati, l’etica nell’uso dell’AI, l’impatto ambientale e sull’occupazione sono questioni che richiedono attenzione e regolamentazione. Gli algoritmi di apprendimento automatico, inoltre, possono essere utilizzati per creare deepfakes, ovvero video, immagini o audio manipolati in modo da sembrare autentici, ma che in realtà sono totalmente o parzialmente falsi, e che possono essere utilizzati per diffondere fake news, danneggiare la reputazione di individui o influenzare l’opinione pubblica. La società sta navigando in acque nuove, e il dibattito su come governare questa potente forza tecnologica è diventato centrale nel contesto contemporaneo. Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, ha ripreso tale discorso sottolineando che tutte le rivoluzioni che stiamo vivendo, hanno come soggetto principlae l’intelligenza artificiale, ma bisogna ricordarsi che dietro essa c’è sempre l’intelligenza umana. Infine ha sottolineato che bisogna agire con estrema responsabilità, tenendo a mente quale sia il risultato finale per costruire una società migliore.
Ancora non è possibile prevedere con certezza cosa arriverà a fare l’intelligenza artificiale, tante sono le ipotesi, sicuramente è e rimarrà uno dei temi più discussi e in continuo aggiornamento.
A tal proposito, anche Papa Francesco nel tradizionale discorso di inizio anno, ha espresso il suo pensiero ponendo l’accento sul corretto uso di essa al fine di divenire uno strumento di pace che contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono l’umanità. Ha infine definito l’AI come una delle “sfide più importanti dei prossimi anni”, alla quale bisogna sempre approcciare preservando la centralità della persona umana.