04 Set 2012

Senza parole / Con le parole

Messaggio anonimo n. 9

«Posa la macchina e
ricominceremo a respirare»
: letta sulla schiena di un ciclista, mentre s’era in macchina nel
traffico romano. Senza aver visto il messaggio, avremmo continuato a circolare
tranquilli: della nostra libertà di usare l’auto e della sua libertà di usare
la bici. Quella scritta, invece, ci ha fatto capire che la differenza fra il
ciclista e l’automobilista – più che nel mezzo usato – sta nella benevolenza
verso il creato.

Di
scritte ecologiste avevamo già incontrato «Pianta
alberi»
. Adesso, oltre all’imperativo, c’è la novità del futuro indicativo.
Che il ciclista sa coniugare in prima persona plurale. Ma il suo non è un noi partitico, a indicare la categoria
di appartenenza. Il ciclista è uno che sa unirsi agli altri e vuole un mondo
migliore per tutti. In più, oltre a essere uno che pedala, è uno che dà ragione
del proprio pedalare a chi conosce solo il pedale dell’acceleratore.

Quest’ultimo
è l’aspetto più originale. Se si fosse accontentato di dare l’esempio, pedalando
senza parole, ci saremmo limitati a pensare che gli piace la bici o che ha soltanto la bici. Con le parole è
riuscito a essere maestro e testimone insieme: per questo siamo rimasti senza
parole. Poi, da qui a restare pure senza macchina, dobbiamo ammettere che c’è
ancora un po’ di strada da fare…

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