22 Mag 2014

Ucraina: la violenza è nata da un sogno

Diventare un Paese moderno e libero: da questa speranza è nato il conflitto che sta squassando il paese. Ma i giovani ci credono. Intervista con don Onorino Pistellato, salesiano che vive a Leopoli

La
situazione in Ucraina non vede ancora una soluzione. In questo Paese
vivono una quarantina di salesiani di rito bizantino-ucraino, sparsi
in sette case. Abbiamo chiesto al delegato
della Delegazione Salesiana dell’Ucraina, don Onorino Pistellato, che
vive nella città di Leopoli, di descriverci la situazione.

Don
Onorino, qual è la situazione attuale nel Paese?

«Vorrei
darvi come prima cosa uno sguardo sulla storia. Ucraina significa,
etimologicamente, terra di confine. Infatti, l’ubicazione
geografica è strategica: vero ponte, anello, cerniera di Eurasia. Il
fiume Dniepr squarcia e divide il cuore del paese in una zona orientale
ortodossa, russofona, e in una zona occidentale, con maggiori componenti
nazionaliste, risultato della disastrosa appropriazione di terre
dello stalinismo. Non va dimenticato, che fino al 1918 l’Ovest era
terra appartenente all’impero austroungarico, fino al 1939 era
polacca e poi sovietica. Kiev, la capitale, è la culla del
cristianesimo dell’Europa orientale, con il battesimo avvenuto
nell’anno 988».

Dove sono i conflitti maggiori?

«La
situazione attuale è ancora preoccupante e tesa.
Nell’Ovest, dove non ci sono scontri, pervade la tensione per la preoccupazione di
ulteriori possibili spaccature del paese, come è avvenuto con la Crimea. Nell’Est, nelle zone con maggior influenza
russa, le armi e le violenze sono ancora purtroppo attive. È una
vera deflagrazione di animi e l’incendio sociale può estendersi
ancor di più. Il popolo vuole ricostruire il
paese su basi solide: ci sono ampie risorse economiche e
intellettuali per farlo. Il vero problema è che la democrazia non si
è ancora affermata: dall’indipendenza dall’ex Unione Sovietica,
l’Ucraina è stata governata da una classe politica corrotta; la
rivoluzione arancione è stata un grande sogno svanito nel nulla.
Classe corrotta e incapace, con a capo un presidente bandito, ottuso
e un governo burattino, hanno imposto leggi autarchiche, hanno
depauperato le risorse del paese con corruzione e falsificazione di
ogni atto pubblico, hanno ucciso la libertà di impresa, dando le
attività più fiorenti in mano ad amici e collusi fino a portare il
paese alla banca rotta.
Pensate,
che fino all’altro ieri occorreva pagare mazzette anche all’ultimo
burocrate o poliziotto, persino le badanti in dogana, ritornando nei
loro paesi, dovevano lasciare parte dei loro sacrifici e sudori. La
gente, nelle campagne, vive ancora senza acqua in casa, senza gas,
elettricità e invidia per le badanti che vanno a vivere in Italia».

Quale
sono le prospettive per il futuro?

«È
proprio il desiderio di diventare un paese moderno, democratico, che
fa dell’Ucraina una terra di eroi e di martiri, come dimostrano i
fatti di questi mesi e come dimostra la tragica esperienza di dolore
e di risurrezione negli anni del regime ottuso e violento, la
tragedia sovietica, le persecuzioni ignobili, il furibondo saccheggio
dell’ateismo militante.
In
questi giorni l’Ucraina guarda al futuro con grande speranza, con
l’ottimismo dei figli dei martiri. La storia prende sempre le sue
rivincite!
Ma
permetterà la Russia, permetterà l’enigmatico Putin, un nuovo
corso d’indipendenza, di libertà, di democrazia, o il rischio di
scissione, o peggio ancora, d’invasione e colonizzazione
vanificheranno la speranza? C’è proprio da temerlo; infatti, la
volontà di potenza della vicina Russia, non è disgiunta da
prepotenza e può sfociare in nuova violenza…»

Come
stanno vivendo queste giornate i giovani?

«Amano
la loro patria e dimostrano sostegno e vicinanza alle azioni di
piazza. In tanti sono partiti da L’viv ai tempi dei maidan per
portare solidarietà, affrontando freddo, pericolo e rischi. Le
università sono state chiuse per settimane e i giovani si sono
attivati per cercare aiuti economici per acquistare medicine e viveri
per i dimostranti. I giovani sperano di ricostruire il paese su basi
democratiche, quindi su onestà e responsabilità, ma mancano nuove
leve di politici preparati. Il futuro dirà se il sangue versato è
seme di vera democrazia. L’Ucraina è un grande
e giovane paese, che può diventare elemento chiave per la crescita e
la stabilità dell’Europa. Proprio per questo, è paese conteso».

L’Ucraina paga anche la competizione tra Russia e Stati Uniti.

«Il
sogno della Russia è di ritornare ad essere una grande potenza, e
ciò è possibile con l’Ucraina subalterna e subordinata. È la
ragione dell’interesse di Putin ai fatti del paese. Per contro, gli
Stati Uniti sono impegnati a impedire il riavvicinamento, cercando di
spingere il paese all’interno del contesto dell’Ucraina europea,
proprio per indebolire la Russia.
Oltre
alle caste e ai poteri politici, sono le mafie finanziarie
internazionali e multinazionali i veri poteri che hanno imposto in
questo ventennio le loro politiche, senza incontrare resistenza. Ma,
per la verità, non è il sogno europeo, né l’adesione alla moneta
unica europea il motivo che ha provocato la lotta sanguinosa in
Ucraina, bensì il desiderio, la volontà di diventare un paese
moderno, prendendo a modello le più antiche democrazie del mondo,
pur conoscendone limiti e difetti».

condividi su