“Ultimo” è il nome che il giovane artista Niccolò Morriconi si è scelto, per il senso di emarginazione che prova dall’infanzia.
Niccolò era un bambino complicato, che spesso scappava da scuola. Ed è per questo che la mamma, sotto consiglio delle maestre, decidese di iscriverlo ad un corso di pianoforte. Da qui è iniziato il percorso del ventiduenne romano.
Ultimo inizialmente vive il corso di pianoforte come un obbligo, ma a lungo andare si appassiona. A otto anni inizia gli studi al conservatorio musicale di Santa Cecilia, a Roma. A soli 14 anni inizia a scrivere i suoi primi testi, e in seguito partecipa a piccoli concerti nel suo liceo, organizzati durante le giornate di assemblea.
La svolta arriva nel 2016, quando Niccolò vince un contest organizzato dall’etichetta musicale Honiro Label, con la quale inizierà una collaborazione. Un suo caro amico, il cantante Fabrizio Moro, nel 2017 gli fa un grande regalo: Ultimo apre il suo concerto al Palalottomatica, e viene apprezzato sia dal pubblico che dalla critica. Il successo diventa sempre più concreto, nel 2018 infatti Ultimo arriva primo a Sanremo Giovani con il brano “Il ballo delle incertezze“.
Oggi, a distanza di quasi un anno da quella vittoria, il giovane artista si esibisce davanti a un pubblico di migliaia di persone. Le tappe del suo primo tour, “Peter Pan”, hanno raggiunto più volte il sold out.
Nei testi di Niccolò trapelano le emozioni di un ragazzo qualunque, che è consapevole del suo successo, ma non se ne vanta, e continua a comunicare i suoi stati d’animo proprio come ha sempre fatto sin dalle prime canzoni.
I suoi brani parlano di amori iniziati, di storie finite, della paura del futuro, della rabbia di un ragazzo che cerca rifugio da una realtà che a volte può deludere. Ma cerca il suo rifugio in un modo sano: lo cerca nella musica.
Le parole di Ultimo rispecchiano i pensieri dei ragazzi di oggi, pieni di dubbi ed insicurezze, ma fanno anche riflettere e sperare. Ad esempio, nel testo Giusy il cantante racconta la storia di una ragazza e delle sue fragilità, che si conclude con questa frase: e ricorda è dal dolore che si può ricominciare.
Ed è proprio questo che Niccolò Moriconi, o meglio Ultimo, è riuscito a fare: ha accettato le sue paure, il suo dolore, e lo ha trasformato in arte.