L’Italia si trova ad affrontare una sfida demografica senza precedenti: l’invecchiamento della popolazione. I dati Istat del 1° gennaio 2024 mostrano un quadro preoccupante: per la prima volta il numero di ultraottantenni (4 milioni 554mila) ha superato quello dei bambini sotto i 10 anni (4 milioni 441mila). Un sorpasso dovuto al drammatico calo delle nascite e all’aumento dell’età media, con conseguenze importanti per il sistema sociale e pensionistico del Paese.
L’età media della popolazione italiana è salita a 46,6 anni, con un incremento di due punti decimali in confronto all’anno scorso. La popolazione ultrasessantacinquenne rappresenta il 24,3% del totale, in crescita rispetto al 24% del 2023. Questo invecchiamento è più marcato in alcune regioni del Nord e del Centro, come la Liguria (dove la quota di over 65enni è del 29%) e il Friuli-Venezia Giulia (27,1%). Al contrario, il Mezzogiorno ha ancora la percentuale più alta di giovani (12,5%), anche se in calo.
È un problema, una sfida o un’opportunità?
Le cause di questo fenomeno sono molteplici: bassi tassi di natalità, aumento dell’aspettativa di vita e migrazioni giovanili all’estero. Le conseguenze sono altrettanto preoccupanti: un aumento del carico di dipendenza per le generazioni più giovani, una diminuzione della forza lavoro e una maggiore pressione sul sistema sanitario.
Affrontare questa sfida, ha portato il Governo a mettere in campo alcune misure, come l’aumento degli assegni familiari e l’introduzione di congedi parentali più lunghi. Tuttavia, queste misure non sembrano essere sufficienti a invertire la tendenza.
Secondo gli esperti, è necessario un cambio di paradigma culturale, che valorizzi la maternità e la paternità e che renda più facile conciliare lavoro e famiglia. Inoltre, è necessario investire in politiche di sostegno all’occupazione dei giovani e in misure che favoriscano l’invecchiamento attivo.
Essere coraggiosi davanti a questa sfida demografica sarà determinante per garantire un futuro sostenibile all’Italia, richiedendo politiche innovative e un’impostazione mentale aperta al cambiamento.