Oggi c’è un nuovo modo di farlo, un turismo che sta prendendo sempre più piede e che possiede il valore aggiunto di coniugare relax, divertimento, cura dell’ambiente e tutela della comunità locali dove si alloggia. Stiamo parlando del turismo sostenibile, una forma di vacanza che già in molti, in Argentina, hanno sperimentato. Un viaggio che lascia il segno e arricchisce l’anima.
Cristian Borrelli è uno di loro. Nel 2011 decide di andare in vacanza con due amici al Chaco Salteno (una provincia del nord Argentina) scegliendo la proposta della ONG Kajtùs che consisteva nel condividere la vita quotidiana con le famiglie della comunità Wichi (un gruppo etnico originario del sud-america). Questo gli ha dato l’opportunità di conoscere gli abitanti del luogo, di fare passeggiate nei boschi di gustare piatti tipici fatti in casa, di imparare mestieri e di chiacchierare con i vicini di casa di fronte alla stufa.
«Sono partito con la voglia di imparare, – racconta Cristian – di vedere e di integrarmi con i componenti della comunità Wichi, una cultura molto accogliente e cordiale. Una delle tante cose che ho imparato da loro è il silenzio. Parlano a voce molto bassa e devi stare attento ad ascoltare ciò che dicono, questo implica stare in assoluto silenzio. Fra i tanti ricordi preziosi che porto con me c’è una connessione profonda con la natura che mi circondava, in loro traspariva la semplicità e l’amore per la loro terra. Questo e molto altro mi ha convinto a partire per aiutare questa comunità».
Promotrice di questo nuovo modo di far turismo è La Rete delle comunità rurali (Red Comunidades Rurales), una grande organizzazione sociale composta da fondazioni, cooperative e reti di solidarietà che con più di 600 collaboratori e volontari sparsi in varie province dell’Argentina, accompagna lo sviluppo delle piccole comunità rurali a rischio di esclusione sociale.
Facundo Ibarlucìa, responsabile informazioni della struttura, osserva che il turismo sostenibile è «quel tipo di turismo che si preoccupa per l’ambiente, che rispetta l’identità culturale della popolazione locale e attua una distribuzione di reddito più equa, volta a sviluppare le singole economie regionali. E’ un’attività fondamentale per l’Argentina, che possiede paesaggi stupendi ma anche tante situazioni di emarginazione e di esclusione sociale».
Per Ibarlucìa «tante comunità rurali migrano a causa della mancanza di accesso ai servizi di base e per le mancate opportunità di lavoro, un’azione disperata, non certo una scelta di vita. Dall’altra parte ci sono milioni di persone che visitano i diversi angoli dell’Argentina alla ricerca di nuove esperienze. Aiutare a diffondere questo tipo di iniziativa è un ottimo modo per rafforzare lo sviluppo locale e le economie regionali rivalutando la nostra identità e cultura locale».
Agroturismo Misiones è una delle organizzazioni della rete che investono sul valore aggiunto del turismo. Mabel Moringo, il coordinatore della ONG che riunisce più di 50 progetti turistici, afferma: “Dico sempre che chi vuole sapere cosa sia realmente la provincia di Misiones, al di là delle cascate dell’Iguazù, deve scoprire la nostra proposta. Per sentire l’essenza del popolo missionario, le loro forme di espressività, l’influenza del portoghese e dei Guaranì, le nostre leggende e miti”.
Ristoro, cura dell’ambiente, conoscenza e condivisione con nuove culture. Sembrano essere questi gli elementi essenziali di una vacanza alternativa, una vacanza sostenibile che fa bene a noi e agli altri. Per prenotare la propria “esperienza” basta compilare questo form online e aspettare di essere contattati dai responsabili.
Se quest’estate sceglierete come tappa delle vostre vacanze l’Argentina, prima di acquistare il solito e scontato pacchetto turistico da agenzia, fate un pensierino su questa proposta.
Articolo in lingua originale tratto da lanacion.com